Laterodeviazione funzionale della mandibola: l’importanza di una diagnosi precoce

autoreÈ definita come laterodeviazione funzionale della mandibola quella condizione nella quale la mandibola, che porta i denti dell’arcata inferiore, è costretta a deviare di lato, quando il soggetto chiude la bocca, per consentire l’occlusione dentaria con i denti dell’arcata mascellare superiore, vale a dire per realizzare un contatto stabile tra i denti delle due arcate. L’esistenza di questo contatto tra le arcate dentarie, l’occlusione appunto, è necessaria per permettere una corretta deglutizione della saliva o del bolo alimentare durante i pasti e anche per consentire una sorta di reset neuromuscolare. Clinicamente si manifesta, nel bambino, come un’asimmetria del viso, con il mento spostato di lato, quando il soggetto porta i denti a contatto. La causa più frequente della deviazione funzionale della mandibola è l’iposviluppo del mascellare (arcata dentaria superiore), associata a tutte quelle patologie respiratorie che provocano ostruzione frequente delle vie aeree superiori (cavità nasali) e costringono il soggetto a riposo a respirare con la bocca. Respirare  con  la  bocca  provoca  una postura bassa della

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lingua nel cavo orale per consentire il passaggio dell’aria. Di conseguenza la lingua non esercita più la sua azione sul palato necessaria a bilanciare la pressione della muscolatura esterna. Il risultato è una diminuzione della crescita dell’arcata dentaria superiore (mascellare) che avrà quindi un diametro ridotto. Se il mascellare è contratto, nel momento in cui si deve realizzare l’occlusione, i denti s’incontrano cuspide contro cuspide, di conseguenza la mandibola, che è l’elemento mobile per realizzare un contatto stabile cuspide fossa, è costretta a scivolare da un lato, indifferentemente. In seguito l’engramma muscolare (una sorta di memoria della posizione) farà sì che in chiusura la mandibola torni a deviare sempre dallo stesso lato. All’esame obiettivo intraorale, la laterodeviazione funzionale della mandibola si manifesta con un morso crociato monolaterale, olaterodeviazione3ssia dal lato della deviazione vedremo i denti dell’arcata superiore chiudere internamente a quelli dell’arcata inferiore, e una deviazione della linea mediana, cioè la non coincidenza del centro delle due arcate. Questa condizione deve essere risolta in fase di crescita il più precocemente possibile, dai 5 agli 8 anni, altrimenti si avrà laterodeviazione4un eccessivo accrescimento del ramo mandibolare controlaterale alla deviazione e lo stabilizzarsi dell’asimmetria della mandibola e quindi del viso, oltre alla possibile insorgenza di disturbi articolari.La terapia consiste nell’espansione rapida del mascellare superiore realizzata con un dispositivo laterodeviazione5ortodontico chiamato disgiuntore della sutura maxillo-palatina. Con questa procedura si realizza la frattura delle due ossa mascellari (assolutamente asintomatica) e nel giro di circa 15 giorni si ristabilisce il corretto rapporto tra i diametri delle due arcate. Il disgiuntore, prima di essere rimosso, va mantenuto in sede per circa sei mesi, in modo da ottenere il callo osseo tra i due capi della sutura maxillo-palatina che sono stati allontanati. Lo spazio tra i denti si chiuderà spontaneamente. Questa manovra produce anche un ampliamento del pavimento delle cavità nasali e contribuisce a risolvere quei disturbi respiratori che sono stati la causa dell’insorgenza della problematica.

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